Alla seconda edizione del Forum ESG 2030, che si è tenuto a Roma presso Unioncamere il 18 e 19 aprile 2024, organizzato da Diligentia ETS in collaborazione con Unioncamere, si è parlato di sostenibilità e dell’Agenda ESG 2030 dell’ONU.

Lo scenario attuale è stato esplorato in modo approfondito durante la sessione plenaria, aperta da Cesare Saccani, presidente di Diligentia ETS, che ha coinvolto i presenti con una sfida: “Il Pianeta è un dono: dobbiamo restituirlo in buone condizioni alle future generazioni”.

Tra i relatori, oltre a Silvia Grandi, direttore generale Economia Circolare del Ministero dell’Ambiente, anche l’ex Ministro Enrico Giovannini, che ha parlato del disagio e del conseguente ritardo da parte delle imprese italiane nel conseguire i 17 obiettivi prefissati dall’’Agenda 2030. Questo anche alla luce dei dati forniti e spiegati da Andrea Alemanno, Head of Public Affairs & Corporate Reputation di IPSOS.

Si è sottolineato come il percorso di sostenibilità dipenda necessariamente da un cambio di paradigma dell’azione economica. L’obiettivo del 2° Forum ESG 2030 è stato perciò quello di individuare insieme i percorsi per accelerare il processo di consapevolezza e di interazione fra le diverse categorie di attori, tenendo presente che l’Italia promuove l’attuazione dell’Agenda 2030 attraverso la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile e volendo contribuire a tale percorso attraverso l’approfondimento delle sfide trasformative che lo sviluppo sostenibile oggi richiede.

Si è sottolineato come il percorso di sostenibilità dipenda necessariamente da un cambio di paradigma dell’azione economica. L’obiettivo del 2° Forum ESG 2030 è stato perciò quello di individuare insieme i percorsi per accelerare il processo di consapevolezza e di interazione fra le diverse categorie di attori, tenendo presente che l’Italia promuove l’attuazione dell’Agenda 2030 attraverso la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile e volendo contribuire a tale percorso attraverso l’approfondimento delle sfide trasformative che lo sviluppo sostenibile oggi richiede.

Molteplicità di tipologie di richiesta delle valutazioni del rating ESG da parte dei diversi stakehholders e difficoltà nel controllo della filiera: per rispondere a queste esigenze su più livelli è uscita la proposta del “Passaporto ESG”, uno strumento unico di valutazione su tutti gli aspetti e rischi ESG rilasciato da terze parti accreditate rispetto a norme internazionali che consenta di soddisfare le richieste di informazioni di sostenibilità provenienti da banche e investitori, buyers e stazioni appaltanti, pubblica amministrazione e altre parti interessate.

E’ emersa anche una difficoltà nella ricerca di personale specializzato – formato a livello universitario e post universitario nei diversi ambiti della sostenibilità d’impresa.  Per offrire risposte concrete sono stati portati a conclusione una serie di ambiziosi progetti e di report condotti da Diligentia ETS con il finanziamento dal Ministero dell’Ambiente.

Gli interventi di un nutrito panel di relatori – oltre 60 esperti di altissimo livello, provenienti da imprese, università, banche e assicurazioni – ha analizzato le richieste del mercato nazionale ed internazionale e, a fronte di questo, le possibili risposte.

Il 96% delle aziende, infatti, sono piccole e medie, con meno di dieci dipendenti: occorre aiutarle a capire che la normativa si rivolge a loro. La certificazione accreditata è infatti l’unico modo competente e indipendente per stabilire l’autentica sostenibilità di un’azienda.

SCENARI “AGENDA 2030: SIAMO IN RITARDO, POSSIAMO PERMETTERCELO?”

Convergenza internazionale degli standard sull’Informativa di sostenibilita