” Le imprese si confrontano con finanze e banche nel segno della sostenibilità “

Tema principale della prima giornata dei lavori del 2° Forum ESG 2030, in scena presso Unioncamere (il 18 e 19 aprile 2024 scorsi e organizzato da Diligentia ETS in collaborazione con Unioncamere), è stata la sostenibilità delle imprese a fronte della finanza del credito bancario.

Con un nutrito e qualificato panel di esperti, si è parlato delle iniziative di sensibilizzazione e formazione sui temi relativi al ruolo dell’informazione societaria di sostenibilità e dei rating ESG nel quadro dei rapporti tra impresa e partecipanti dei mercati finanziari, investitori, banche, consulenti finanziari.

Molta attenzione è stata data alle informazioni sugli obblighi da parte delle aziende di informazione di sostenibilità introdotti dalle normative comunitarie e internazionali e dalle autorità bancarie.

A coordinare il dibattito, Enzo Tucci, consigliere Diligentia ETS, Commissione Report di Sostenibilità CNDCEC, che ha dichiarato: “Si parla tanto di sostenibilità, ma la difficoltà è la concretizzazione di una complessità di processi e strumenti di misurazione”.

Questo tavolo, voluto da Diligentia ETS e avviato lo scorso anno con la prima edizione del FORUM ESG 2030, sostenuto dal MASE, Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica e da Unioncamere, vuole essere un momento di confronto per aiutare tutte le parti, e in particolare le imprese, ad adempiere al quadro normativo nazionale e sovranazionale che si va sempre più intensificando, cercare di mettere insieme esperienze e visioni, indicare nuove vie.

Per rendere la sostenibilità ciò che deve essere: un driver di sviluppo e competitività correttamente misurato. Anche perché l’Unione Europea sta giustamente incentivando questi processi per indirizzare in quest’ottica i flussi finanziari.

Se è giusto investire sulle imprese che sono sostenibili, premiandole, e punire dal punto di vista finanziario quelle non sostenibili, è anche vero che servono corretti e imparziali sistemi di misurazione sulla sostenibilità di impresa. Quindi il nostro lavoro sta solo incominciando”.

Ha aggiunto Vincenzo Coppa, Responsabile Internal Audit Vittoria Assicurazioni: “Le banche quando investono sono molto preoccupate dei rendimenti: gli uffici e i dipartimenti che si occupano di finanza sono sospettosi nell’investire nel sostenibile, perché non hanno alcuna idea di quello che sarà il rendimento reale.

Noi assicuratori abbiamo il problema di remunerare i clienti che investono in policy di capitalizzazione: non possiamo rischiare il default. Per questo, anche noi siamo molto prudenti.

Mi pare che oggi non venga sufficientemente spiegato che le imprese che seguono la sostenibilità hanno migliori prestazioni. Ora la normativa sta cambiando e sia le banche che le assicurazioni devono legare, per esempio, i bonus ai manager d’impresa in base agli obiettivi di sostenibilità. E noi assicuratori faremo pagare a un costo più alto il rischio di aziende pubbliche o private che operano in modo non virtuoso. Questo cambia molto le cose, ma occorre che tutti siano preparati”.

Fabiola Baraldi, Responsabile Ufficio ESG Credit Adequacy BPER ha spiegato: “Come settore bancario, siamo dotati di uno strumento meraviglioso: la centrale dei rischi di Banca d’Italia.

Alla centrale dei rischi tutti segnaliamo il breve e il medio termine di tutti i finanziamenti concessi. Sarebbe però fondamentale avere delle misurazioni più coerenti ed efficaci, non solo del debito, ma del debito sostenibile.

Solo così, in futuro, potremo capire quali nostri clienti stanno veramente investendo nella transizione”.

Alle sessioni hanno inoltre partecipato Greti Lucaroni del Mnistero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Direzione per l’Economia Circolare; Sandro Pettinato, Vicesegretario Generale, Unioncamere; Michele Petti, Innovation Specialist ICIM Group, Marco Allegrini, professore Ordinario di Economia Aziendale dell’Università di Pisa e Consigliere Indipendente Banca Popolare di Lajatico; Rosa Calderazzi, professoressa associata di Diritto dell’economia UNIBA; Nicola Didonna, dottore Commercialista Presidente Cda Fidit scpa; Riccardo Leonetti, Responsabile Sostenibilità del gruppo mediocredito centrale.

Ha concluso i lavori come ultima relatrice Laura Martiniello, professoressa Ordinaria di Economia Aziendale Universitas Mercatorum e Consigliere indipendente banca MPS, che ha fatto un appello: “Abbiamo una normativa che sta diventando sempre più complessa e la complessità sta generando un’entropia, sempre più difficile da gestire e da controllare. Occorrono dunque poche norme chiare e molti controlli: ogni obiettivo va verificato, altrimenti sono solo chiacchiere e green washing”.

Come ai tavoli dove si è parlato di piattaforme sulla misurazione della filiera, di nuovo la proposta finale, emersa dai diversi tavoli, è stata quella di un “Passaporto ESG”, uno strumento unico di valutazione su tutti gli aspetti e rischi ESG, rilasciato da terze parti accreditate rispetto a norme internazionali, che consenta di soddisfare la richiesta di informazioni di sostenibilità proveniente da banche e investitori, buyers e stazioni appaltanti, pubblica amministrazione e altre parti interessate. Un sistema, insomma, che offra garanzie di indipendenza, imparzialità e misurabilità.

Elenco Relatori