Il Forum ESG 2030, promosso da Diligentia ETS con il patrocinio di Accredia e realizzato in collaborazione con Unioncamere, ha rappresentato il lancio ufficiale delle iniziative previste nel progetto ESG 2030 co-finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica nel quadro della Strategia Nazionale di Sviluppo Sostenibile adottata dal MASE. L’evento è stato un’occasione di incontro tra tutti i soggetti coinvolti nel progetto ed è stato caratterizzato da alcuni tavoli di lavoro (uno per ogni area di attività del programma ESG 2030) in cui un panel qualificato di esperti appartenenti a istituzioni, enti, associazioni, imprese e professionisti ha approfondito sia le iniziative esistenti, sia idee e proposte da sviluppare nei prossimi mesi. Al termine dell’incontro è stato predisposto un resoconto di tutte le idee e gli spunti emersi durante le tavole rotonde.
Il progetto ESG 2030 persegue l’obiettivo di promuovere presso imprese ed esperti la cultura e la prassi di sostenibilità misurabili e conformi a norme internazionali, europee e italiane e per supportare la necessità di informazioni sulla sostenibilità credibili, accurate e affidabili.
Presso la sede di Unioncamere a Roma, Cesare Saccani, Presidente Diligentia ETS inaugura la sessione di apertura in plenaria con un monito: “Non stiamo facendo abbastanza per difendere il futuro di tutti noi”.
Sandro Pettinato, Vice-Segretario Generale Unioncamere tiene a sottolineare che l’ente promuove già da 10 anni la sostenibilità. “Lavoriamo a tutti i temi che riguardano le scelte delle imprese. Le scadenze prossime sono una sfida per tutti noi ma anche una enorme opportunità. Noi ci siamo”.
È poi il turno di Sergio Saporetti, funzionario Direzione generale Economia Circolare, Ministero per l’Ambiente e la Sicurezza Energetica che si sofferma invece sui CAM come “Punto d’incontro e sperimentazione, in particolare per ciò che riguarda gli ESG. Dobbiamo poi prendere atto che il mercato si sta ormai dividendo tra i soggetti improntati alla sostenibilità e quelli che invece non sono orientati verso tali valori”.
Massimo De Felice, Presidente Accredia esprime soddisfazione per l’iniziativa di Diligentia e pone l’accento sul tema della sostenibilità che “Evidenzia problematiche tecniche: non deve essere riferito solo alle imprese, ma deve coinvolgere tutte le istituzioni. È necessario passare dai discorsi di principio ai fatti: servono azioni per rendere sostenibili le attività attraverso approfondimenti tecnici e misurazioni su basi di dati affidabili. C’è bisogno di qualcosa di concreto: siamo al lavoro per fare tutto al meglio”.
Il Presidente Saccani, introducendo l’intervento successivo, ricorda che all’interno del gruppo di lavoro IAF ci sono tre enti esterni: “La World Bank, il WWF e Diligentia: per noi è motivo di grande soddisfazione essere in compagnia di questi nomi. Insieme anche con UNI e Accredia stiamo scrivendo un documento per creare una norma internazionale sulla sostenibilità. Dobbiamo passare a un sistema che preveda una divisione dei ruoli; proprio per questo faremo tanta attività di formazione per valutare tutte le competenze. Il Position paper con IAF ha come tema-chiave la valutazione degli impatti futuri su tutti i fattori ESG, in linea peraltro con i principi del DNSH”.
La keyword è dunque “valutazione dei rischi” sul sistema e sugli stakeholder.
Proprio il Presidente IAF (International Accreditation Forum) e Vicedirettore generale Accredia, Emanuele Riva, approfondisce gli aspetti del documento realizzato dal gruppo di lavoro: “Con l’obiettivo di facilitare scambi e abbattere le barriere commerciali, come IAF abbiamo due traguardi: la digitalizzazione e la sostenibilità. Durante il mio incarico in IAF ho avviato un gruppo di lavoro specifico sulla sostenibilità: in tal senso, è in fase di revisione un Position paper che sarà presentato la settimana prossima a Belfast. L’affidabilità della validazione e verifica dell’informativa societaria della sostenibilità e di un rating ESG richiede processi standardizzati; si apre la possibilità (con la prossima ratifica del documento da parte degli Stati Membri) sia per gli enti di accreditamento, sia per i soggetti che svolgono attività di auditing finanziario, di effettuare attività di verifica dei claim di sostenibilità e di rating. Due differenti tipologie di organizzazioni che opereranno nello stesso ambito hanno appunto bisogno di processi standardizzati. Ringrazio Cesare Saccani che ha collaborato al nostro gruppo di lavoro”.
Il Direttore di Diligentia Sergio Sgambato presenta il progetto ESG 2030, articolato in 5 temi fondamentali su cui sono incentrati anche i workshop all’interno dell’evento: “Informativa sulla sostenibilità: accuratezza, credibilità e affidabilità”, “Imprese e filiere di fornitura responsabili: Due Diligence e Green Public Procurement”, “Imprese e finanza sostenibile”, “Impresa e Parità di Genere”, “Le nuove professioni per la sostenibilità”.
Intervento volutamente “provocatorio”, quello del Prof. Enrico Giovannini, Direttore Scientifico, ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile): “La previsione di un aumento medio della temperatura di 1,5 gradi centigradi nel 2050 è stata ampiamente smentita: abbiamo già raggiunto gli 1,2 gradi, ci arriveremo molto prima. Spesso diciamo che vogliamo e dobbiamo salvare il Pianeta, ma la verità è che il Pianeta, pur acciaccato, sopravvivrà, al contrario di ciò che potrebbe accadere al mondo come lo conosciamo ora. La siccità e gli altri processi che hanno spinto a mettere tanta enfasi sulla sostenibilità stanno accelerando. Può bastare tutto questo? No. Ci vuole ancora molto tempo, ma poi, per molti, il tempo non è un problema. Non tutti infatti sono convinti: molte aziende che facevano sostenibilità hanno smesso (soprattutto negli USA) dopo aver subìto sanzioni. Il rischio è che presto accada anche in Europa e che rinviare ulteriormente potrà porre fine all’approccio ambientalista europeo”.
Giovannini indica alcune sacche di resistenza nei confronti di tale approccio: “Gli uomini ultracinquantenni (non è un caso che a capo di diverse istituzioni vi siano donne), i giovani rampanti e le persone talmente prese dal proprio lavoro che non hanno tempo per pensare al futuro. E naturalmente anche chi, purtroppo, non arriva a fine mese. Dunque, la vera sfida è di tipo culturale, motivazionale, strategico ed etico. Come ASviS accompagniamo molte imprese nello sviluppo sostenibile”.
L’ex ministro conclude così: “Tutti noi siamo qui per salvare il nostro futuro: se lo sviluppo non sarà sostenibile, non ci sarà sviluppo”.
Tanti gli spunti raccolti nei 5 workshop tematici e riassunti nella sessione plenaria pomeridiana.
Dal primo workshop “Informativa sulla sostenibilità: accuratezza, credibilità e affidabilità” coordinato dal Prof. Marco Allegrini, Università di Pisa, Membro Comitato Scientifico e Coordinatore “Osservatorio sulla informativa societaria di sostenibilità” Diligentia ETS emerge la necessità di un cambiamento del modo di valutare la sostenibilità: le informazioni richieste sono quelle di individuare ciò che accadrà nel breve, medio e lungo termine. Di fatto, “Serve una logica di risk management”.
La tavola rotonda “Imprese e filiere di fornitura responsabili: Due Diligence e Green Public Procurement” coordinata da Lorenzo Orsenigo, Consigliere Diligentia ETS, Presidente & Direttore Generale ICMQ Spa SB e Presidente AIS (Associazione Infrastrutture Sostenibili), evidenzia maggiori esigenze sulle componenti social e governance su cui è “Necessario lavorare di più. Ci sono tre principali temi da approfondire” dichiara Orsenigo “Descrivere com’è attualmente il mercato, proporre soluzioni affidabili per il rating ESG, allegare le descrizioni di buone prassi per chi deve ancora accreditarsi”.
Durante il terzo workshop “Imprese e finanza sostenibile” presieduto da Enzo Tucci, Consigliere e Coordinatore Commissione Tecnica “SmartLOM”, Diligentia ETS: “Tutte le aziende che hanno preso parte al workshop hanno portato la propria esperienza”. Tra gli spunti raccolti, spicca il rischio ESG per le banche rispetto alla verificabilità e alla qualità dei dati. “C’è bisogno di dare ai dati una certezza con certificazioni di terze parti indipendenti. Nei prossimi mesi serviranno documenti pratici e di carattere attuativo che potremo sottoporre ai soggetti interessati a migliorare il rapporto banche-imprese”.
Il workshop “Impresa e Parità di Genere” coordinato da Claudia Franceschelli, Vice-Presidente e Coordinatrice Commissione Tecnica “Parità di Genere” Diligentia ETS, esprime la necessità di far compiere un cambio di passo sul gender gap a un driver importante come le stazioni appaltanti. “I temi da approfondire sulle pari opportunità sono molti” – sottolinea Franceschelli – “Alle aziende mancano gli strumenti di formazione: dal gap culturale del management allo stakeholder engagement fino al welfare in azienda e alla conciliazione vita-lavoro. Inoltre, servono precisazione sull’autocertificazione inserita nell’art 108 del Codice degli Appalti”.
La quinta tavola rotonda “Le nuove professioni per la sostenibilità” coordinata da Pietro Paolo Alessandrello, Socio Diligentia ETS si sofferma sull’assoluto bisogno di nuove competenze, ma anche sulla possibile esclusione di alcuni attori della filiera poco aggiornati in tema, che rischia paradossalmente di generare un problema di sostenibilità sociale. Lo stesso può accadere per le piccole imprese: “Serve cultura nelle aziende”, conclude Alessandrello.
Dunque, l’avventura del Progetto ESG 2030 di Diligentia ETS è appena iniziata e le idee, come le proposte, non mancano: basterà trasformarle in realtà
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