L’ingegner Lorenzo Orsenigo è presidente dell’organismo di certificazione ICMQ e fa parte del consiglio direttivo dell’associazione Diligentia. ICMQ è socio fondatore e sostenitore di Diligentia ed è il primo Organismo di Certificazione Approvato per lo schema Get It Fair.
Come mai ICMQ ha deciso di aderire a Diligentia?
ICMQ offre una serie di servizi legati alla sostenibilità che vanno dal prodotto, agli edifici, alle opere: abbiamo creato l’operator EPD Italy, siamo soci fondatori di GBC Italia e con loro abbiamo portato in Italia la sostenibilità sugli edifici con Leed e abbiamo portato in Italia anche il protocollo Envision per la sostenibilità delle infrastrutture.
Mancava una qualificazione degli operatori in ambito ESG. Noi avevamo iniziato parecchi anni fa con un sistema di certificazione che si chiamava Make It Sustainable e paradossalmente forse eravamo troppo avanti. Cesare Saccani, già collaboratore di Make It Sustainable, ha sviluppato questa idea creando l’innovativo schema Get It Fair che è un vero e proprio strumento di qualificazione ESG per gli operatori. La diffusione di questo sistema di rating avviene attraverso Diligentia ETS, associazione trasversale e indipendente di cui siamo convinti promotori.
Credo che oggi il mercato sia più maturo per apprezzare questo tipo di servizi.
Cosa vi aspettate da questa adesione?
Mi aspetto che Diligentia coinvolga molti operatori, che crei – come già sta facendo – gruppi di lavoro per sviluppare e diffondere position papers sulla regolamentazione che è ancora in corso d’opera e che faccia promozione, cultura e informazione attraverso i media per far apprezzare lo schema Get It Fair e far crescere la cultura della qualificazione ESG per gli operatori.
Quali sono gli obiettivi da raggiungere nei prossimi 5 anni?
Credo che Diligentia dovrebbe in primo luogo continuare ad incrementare il numero di soci qualificati che siano riconosciuti e riconoscibili dal mercato come creatori di valore in linea con i trend di mercato. Vogliamo poi che Diligentia sia riconosciuta dalle istituzioni come un interlocutore competente, indipendente e imparziale che può fornire contributi di merito anche durante le proposte legislative.
Il terzo pilastro e obiettivo è che Diligentia sia conosciuta dai media come un soggetto di rifermento su queste tematiche, che possa dare giuste informazioni, consigli, suggerimenti e che quindi, attraverso la comunicazione, possa davvero diventare un punto di riferimento sui media.
Che cosa bisognerebbe fare per essere davvero sostenibili?
La sostenibilità si fonda sui tre principi ESG, ovvero ambientale, sociale ed economico. Troppo spesso, anche sui media, si parla solo di ambiente, ma non possiamo assolutamente prediligere un aspetto lasciando indietro gli altri due. La sostenibilità oggi non è una moda, ma è una realtà; io ne parlavo già qualche anno fa e ora mi sembra che ci sia più consapevolezza da parte degli stakeholder. Sappiamo che c’è tanto da fare, ma sono ottimista: sono convinto che ormai la strada imboccata dal mercato sia quella giusta, il livello di attenzione su tali tematiche fa sì che non si possa tornare indietro. Bisognerà soltanto capire la velocità e l’accelerazione di questi processi da parte della politica: se il mercato va in questa direzione, ci auguriamo che ci vada anche la politica.
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