Caro lettore,

Prima di procedere nella lettura di questo documento vogliamo brevemente contestualizzarne correttamente il profilo e gli obiettivi.  Il Tavolo di lavoro sulla Finanza Sostenibile, insediato presso Diligentia ETS, è partecipato da tecnici e professionisti con competenze e provenienze diversificate. Considerata l’ampia interdisciplinarietà delle questioni che il tavolo di lavoro sta

approfondendo, la diversità delle competenze presenti è una risorsa preziosa per tradurre in modo semplice e con pragmatismo la complessità e l’articolazione che connota le tematiche attenzionate. Questo è lo spirito con cui abbiamo condotto e vogliamo continuare a condurre le nostre attività. Continueremo ad impegnarci, anche nei mesi futuri, per condividere esperienze,

metodi e conoscenze allo scopo di identificare e definire gli strumenti ed i processi con cui dare concreta attuazione alle indicazioni normative che progressivamente ed in modo sempre più pressante invitano a trovare la via per coniugare gli obiettivi delle crescita sostenibile e i processi di erogazione e monitoraggio del credito, i processi di allocazione degli investimenti, i processi di produzione dei rating ESG e le attività di assicurazione. Siamo impegnati in un percorso di approfondimento di cui questo documento rappresenta una sosta intermedia e non definitiva, ma non per questo poco significativo, considerando gli spunti e le indicazioni in esso contenute.

La ricerca della corretta coniugazione tra la finanza e la sostenibilità ha dato avvio ad una importante evoluzione normativa, il cui cantiere è ancora in pieno fermento ed in via di completamento e definizione. Nelle Linea Guida L.O.M. dell’ EBA, sulla erogazione ed il monitoraggio del credito, al paragrafo 5.2.5, punti 126 e 127 si legge:

“126. Gli enti dovrebbero valutare l’esposizione del cliente ai fattori ESG, in particolare ai fattori ambientali e all’impatto sul cambiamento climatico, e l’adeguatezza delle strategie di mitigazione, come specificate dal cliente. Tale analisi dovrebbe essere effettuata a livello di cliente. Tuttavia, se del caso, gli enti possono anche considerare la possibilità di effettuare questa analisi a livello

di portafoglio. 127. Al fine di identificare i clienti che sono esposti, direttamente o indirettamente, a maggiori rischi associati ai fattori ESG, gli enti dovrebbero valutare la possibilità di utilizzare heat maps che evidenziano, ad esempio, i rischi climatici e ambientali dei singoli (sotto) settori economici in un grafico o su un sistema di misura. Per i prestiti o i clienti associati a un rischio ESG più elevato, è necessaria un’analisi più approfondita del modello di business effettivo del cliente, compresa una revisione delle emissioni di gas a effetto serra attuali e previste, del contesto di mercato, dei requisiti di vigilanza ESG per le società in esame e del probabile impatto della regolamentazione ESG sullaposizione finanziaria del cliente.”

E ancora, ai paragrafi 146 e 149 si legge:

  1. Gli enti dovrebbero valutare l’esposizione del cliente ai fattori ESG, in particolare ai fattori ambientali e all’impatto sul cambiamento climatico, e l’adeguatezza delle strategie di mitigazione, come specificate dal cliente.” 149. Al fine di identificare i clienti che sono esposti, direttamente o

indirettamente, a maggiori rischi associati ai fattori ESG, gli enti dovrebbero valutare la possibilità di utilizzare heat maps che evidenzino, ad esempio, i rischi climatici e ambientali dei singoli (sotto-)settori economici in un grafico o su un sistema di misura. Per i prestiti o i clienti associati a un rischio ESG più elevato, è necessaria un’analisi più approfondita del modello di business effettivo del cliente, compresa una revisione delle emissioni di gas a effetto serra attuali e previste, del contesto di mercato, dei requisiti di vigilanza ESG per le società in esame e del probabile impatto della regolamentazione ESG sulla posizione finanziaria del cliente. Nel Consultation paper “Draft Guidelines on the management of ESG risks”,pubblicato da EBA ed in consultazione sino al 18 aprile 2024, si legge:

Per mantenere un’adeguata resistenza agli impatti negativi dei fattori ESG, gli istituti stabiliti nell’UE devono essere in grado di identificare, misurare e gestire sistematicamente i rischi ESG. Tuttavia, le specificità dei rischi ESG, come la loro natura prospettica e i loro impatti distintivi su vari orizzonti temporali, nonché la mancanza di esperienze storiche rilevanti, fanno sì che la comprensione, la misurazione e le pratiche di gestione possano differire in modo significativo tra

gli istituti. Le osservazioni dell’EBA derivanti dal monitoraggio dei collegi e dall’esperienza di vigilanza delle autorità competenti mostrano inoltre che la gestione dei rischi ESG è ancora agli inizi e un “work in progress” nella maggior parte degli istituti dell’UE. Nonostante le azioni intraprese negli ultimi anni, sono state osservate diverse carenze nell’inclusione dei rischi ESG nelle strategie aziendali e nei framework di gestione del rischio, che possono mettere in discussione la sicurezza e l’affidabilità delle banche.”  Il normatore in questo momento storico è particolarmente prolifico e sono numerose le questioni sul tavolo che, progressivamente, si dovranno definire. Come molti avranno notato, le attenzioni e le indicazioni del legislatore sono

principalmente rivolte agli obiettivi da raggiungere – “il cosa” -, spesso senza indicare quali strumenti e processi adottare – “il come”. E’ proprio sul “come” ci stiamo impegnando per dare il nostro contributo. Sarebbe lungo l’elenco dei richiami normativi nei quali si trovano prescrizioni che invitano ad operare per costruire processi e strumenti utili alla individuazione, misurazione, monitoraggio e gestione dei rischi connessi alle questioni di sostenibilità a cui le imprese sono esposte e con esse, di riflesso, i soggetti che le finanziano e ne assicurano i rischi. Tale evoluzione normativa induce diverse conseguenze ed esigenze impellenti, tra cui:

  1. indirizzare le organizzazioni economiche e finanziarie verso una più diffusa gestione orientata ai rischi E.S.G..
  2. costruire nuovi data-set relativi a dati e informazioni di sostenibilità adeguati per la corretta misurazione dell’ esposizione ai relativi rischi, con riferimento sia alle singole organizzazioni economiche che agli aggregati utili (Es. Settoriali, territoriali, dimensionale, ecc.)
  3. evolvere gli strumenti ed i processi a supporto dei processi gestionali e strategici

delle organizzazioni economiche per renderle adeguatamente consapevoli dei

rischi connessi alle questioni di sostenibilità.

  1. costruire tra le organizzazioni economiche e gli operatori finanziari e assicurativi nuovi flussi informativi idonei a rappresentare il livello di esposizione ai rischi di sostenibilità presenti e futuri, effettivi e potenziali.
  2. individuare i migliori soggetti che possono supportare le organizzazioni economiche (soprattutto le più piccole) in questo processo di evoluzione normativa e culturale, altamente impattante.
  3. Orientare i sistemi incentivanti delle organizzazioni economiche pubbliche e

private a criteri di sostenibilità.  Con il nostro tavolo di lavoro, negli scorsi mesi abbiamo lavorato per dare il nostro contributo al dibattito in corso ed in questo quaderno per la discussione abbiamo provveduto a fare sintesi delle riflessioni e delle indicazioni emerse anche con

riguardo ad alcuni strumenti e processi utili per gli scopi innanzi indicati. Questo quaderno non è da considerarsi un documento definitivo, completo o esaustivo quanto piuttosto un indice ragionato degli argomenti (alcuni citati nell’indice e sin qui nemmeno sfiorati) sui quali intendiamo continuare l’approfondimento e la discussione nei prossimi mesi. Il documento, da completare ed evolvere, presenta già indicazioni e spunti che possano essere prontamente valutati ed utilizzati a fini pratici. La proposta di costruire IL PASSAPORTO DI SOSTENIBILITA’, la proposta di valorizzare gli strumenti della International Organization for Standardization o ISO, tra cui la recente ISO 17029 ecc., costituiscono alcuni tra i primi spunti emersi durante i nostri lavori. I lavori del tavolo FINANZA SOSTENIBILE continueranno nei prossimi mesi. La partecipazione ai lavori è aperta a chi voglia unirsi alle attività di confronto e approfondimento. Presumibilmente tra la fine del 2024 e il primo trimestre 2025, il quadro normativo dovrebbe avere la maturità necessaria per consentirci di definire e divulgare un nostro POSITION PAPER sull’argomento.  Ringrazio tutti i colleghi che hanno partecipato ai lavori sin qui condotti dal TAVOLO FINANZA SOSTENIBILE per i preziosi contributi forniti. Ringrazio il Presidente di Diligentia ETS e tutti i colleghi del direttivo per il supporto e la fiducia riservatami.

 

Enzo Tucci

Coordinatore – Tavolo Finanza Sostenibile Diligentia ETS

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