L’Osservatorio sugli Standards di Rendicontazione di Sostenibilità, costituito presso Diligentia da soci dell’Associazione ed accademici in collaborazione con Associazioni professionali (AIIA, ANDAF, APQI, ASFIM, CNDCEC) e di categoria (CONFORMA) ha raggiunto il suo primo obiettivo con l’invio dei commenti relativi alle bozze di standard di sustainability reporting messi in discussione pubblica da EFRAG.
La Proposta della Commissione UE per una “Corporate Sustainability Reporting Directive” (CSRD) richiede infatti (art.26bis) che gli Stati Membri adottino uno standard per la certificazione del rapporto di sostenibilità. Lo sviluppo di tali standards è stato affidato dall’European Financial Reporting Advisory Group (EFRAG). Ad aprile 2022, EFRAG ha emanato dei documenti in consultazione pubblica.
I commenti inviati da Diligentia sono stati accolti da EFRAG e sono visibili alla pagina dedicata del sito EFRAG. Lavoro analogo è stato svolto sulle bozze di standard IFRS (commenti inviati il 28 Luglio u.s.).
Le considerazioni generali che aprono i Commenti agli standards ESRS e IFRS inviati dalla Commissione Tecnica Diligenzia evidenziano la necessità di un processo di convergenza fra i vari standards per ESG reporting esistenti nel mondo: GRI, SASB, integrated reporting framework, etc… ai quali vanno ad aggiungersi gli standardi Europei (ESRS) che l’EFRAG sta sviluppando e gli standard internazionali “IFRS Sustainability Disclosure Standards” dell’ISSB. L’opportunità di tale convergenza nasce dalla necessità di evitare duplicazione di costi amministrativi e limiti nella possibilità di comparazione fra i vari ESG Reports che imprese che operano in diverse aree del globo dovranno compilare sulla base di standards diversi.
I lavori dell’Osservatorio Diligentia proseguono ora con il monitoraggio dello sviluppo degli standards di Sustainability Report e con la costituzione di una nuova Commissione Tecnica per la definizione della “Linea Guida per la certificazione del rapporto di sostenibilità” il cui obiettivo è quello di colmare un vuoto normativo che lascia aperte alcune domande, particolarmente rilevanti per i soggetti di terza parte indicati nella Direttiva per la certificazione dei Rapporti di Sostenibilità (revisori, società di revisione e organismi accreditati): quale procedura dovranno applicare tali soggetti identificati dalla Direttiva per poter svolgere il loro incarico? Quali sono i requisiti del processo? Quali gli output? Come si determinano i livelli di affidabilità (assurance levels)?
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